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Mostra Permanente della Cultura Materiale


La Mostra Permanente della Cultura Materiale, aperta nel 1981, raccoglie circa 300 oggetti relativi alla tradizione contadina del territorio levantese e del suo comprensorio. L'esposizione è articolata per cicli (strumenti generici di lavoro, vite e vino, mulini e frantoi, allevamento, struttura della casa e arredo domestico, giochi infantili e feste popolari). Vi si trova annessa un piccola biblioteca con pubblicazioni di carattere etnografico e di storia del territorio levantese.

MOSTRA PERMANENTE DELLA CULTURA MATERIALE
Via San Nicolò 1 - Levanto

Nel periodo estivo la Mostra Permanente della Cultura Materiale è aperta al pubblico dal venerdì alla domenica dalle ore 21,30 alle 23,30.
E’ inoltre visitabile in concomitanza con le principali festività e previo
appuntamento telefonico (0187/817776 - 0187/808710).

mostralevanto81@gmail.com

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MOSTRA PERMANENTE DELLA CULTURA MATERIALE
Via San Nicolò 1 - Levanto

La Mostra Permanente della Cultura Materiale, inaugurata l'8 agosto 1981, dal 2009 ha sede in uno storico edificio del XIV secolo di proprietà del Comune di Levanto annesso all’Ostello Ospitalia del Mare.
La Mostra ha una superficie interna di circa 60 mq. L'allestimento è stato curato dalla omonima Associazione Culturale la quale ha come scopo prioritario la raccolta, la documentazione e lo studio delle tradizioni del comprensorio levantese.
Nata da una serie di attività didattiche svolte nella locale Scuola Media, la Mostra costituisce, con il Museo Contadino di Cassego, la Collezione Podenzana della Spezia ed il Museo Etnografico di Ortonovo, uno dei momenti di ricerca e di documentazione delle tradizioni e dell'uso del territorio nella provincia della Spezia.

Le trasformazioni sociali ed economiche verificatesi dalla metà secolo scorso hanno inciso profondamente sulla realtà locale, con il mutamento delle condizioni di vita e il conseguente abbandono della campagna a vantaggio dei centri costieri. Parallelamente nell'arco di pochi decenni, con la rapida scomparsa delle tradizioni e della cultura legate al mondo contadino, si è venuto perdendo l'uso vivo del dialetto che oggi è parlato quasi unicamente dalle persone adulte, e non rappresenta più lo strumento privilegiato della comunicazione quotidiana.
Il declino del vecchio mondo rurale ha avuto come conseguenza l'alienazione progressiva delle abitazioni situate nelle frazioni, passate spesso in proprietà alla piccola e media borghesia imprenditoriale del Nord Italia, l'incetta degli oggetti di uso quotidiano ritenuti più interessanti (mobilio, giare per olio, suppellettili in rame, ecc.) e, di conseguenza, la distruzione e la dispersione di quanto divenuto ormai inutile o inutilizzabile in rapporto alle nuove e mutate esigenze di vita. Tutto ciò ha posto fine ad una cultura secolare, condizionando notevolmente il lavoro di ricerca e di allestimento della Mostra Permanente.
Il progetto dell’esposizione prevede tre sezioni dedicate rispettivamente all'attività agricola, alla tradizione artigiana e a quella marinara. Per l'esiguità dello spazio disponibile al momento è stata realizzata solo la prima, divisa in cicli espositivi così articolati:
I  - strumenti generici di lavoro
II   - la vite e il vino
III   - i mulini e i frantoi
IV   - l'allevamento e i suoi prodotti
V   - la casa e l'arredo domestico
VI   - i giochi e le tradizioni popolari.  
Sono previste in futuro le seguenti sezioni:
VII   - la tradizione artigianale
VIII   - i trasporti e la viabilità terrestre
IX   - la pesca, la navigazione e le attività marinare.

Attualmente la Mostra espone circa 300 oggetti relativi alle attività del comprensorio. Una breve scheda, che riporta il nome dialettale e quello italiano, la località di provenienza e alcune informazioni relative alla metodologia d'uso, permette di collocare rapidamente ogni oggetto all'interno del suo ciclo e di comprenderne il concreto utilizzo.
Molto altro materiale è stato raccolto in prospettiva di un possibile ampliamento dello spazio attualmente disponibile, in modo tale da permettere la definitiva realizzazione dell'intero progetto museale.

Con il contributo della Struttura Biblioteche, Musei e Beni Culturali della Regione Liguria è in via di completamento la schedatura FKO, disponibile anche su supporto informatico. A catalogazione ultimata il complesso delle schede ed il relativo materiale fotografico formeranno l'Archivio per la Storia della Cultura Materiale Levantese, la cui consultazione sarà in grado di fornire una migliore e più dettagliata conoscenza delle tradizioni del comprensorio.

Per quanto riguarda le relazioni tra cultura materiale e territorio la Mostra propone, a titolo esemplificativo, l'analisi fotografica della frazione levantese di Lavaggiorosso. L'insediamento è documentato attraverso una sequenza di dodici gigantografie che ne pongono in evidenza sia le caratteristiche tipologiche sia alcuni minori ma interessanti aspetti urbanistici (particolari architettonici, dettagli costruttivi, ecc.).
All'interno della Mostra è presente una sezione documentaria dedicata al dialetto ed alle tradizioni orali. Una biblioteca e un archivio specializzati raccolgono i materiali di documentazione del dialetto ligure come esso è parlato nel comprensorio, con testi relativi a proverbi, modi di dire, filastrocche, favole, canti popolari e testimonianze dei modi di vita del passato.

 

 

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Annessa alla Mostra è visitabile la ricostruzione dell’antico porto-canale di Levanto il cui allestimento è stato curato dall’ISCUM di Genova. Gli studi recenti, sulla base della documentazione storica e dei risultati della ricerca di superficie, hanno confermato l’attività dello scalo fino all’inizio del XVI secolo.

La presenza della struttura portuale ha contribuito nei secoli alla floridezza economica del borgo di Levanto, favorendo i commerci di piccolo cabotaggio e gli scambi tra la costa e il retrostante ambito ligure-padano, verso il quale si indirizzavano l’esportazione dei prodotti tipici del territorio (principalmente vino ed olio) e la relativa importazione di granaglie e legnami.
I resti della darsena del porto di Levanto, la cui superficie è stata valutata in circa 4000 mq., sono ancora oggi bene identificabili nel contesto delle attuali strutture murarie del borgo antico.
Oltre all'allestimento e alla gestione della Mostra, l'Associazione ha tra le sue finalità la promozione di iniziative culturali, incontri e dibattiti che abbiano per tema il dialetto e la cultura popolare. L'Associazione svolge inoltre attività di ricerca e cura la pubblicazione dei Quaderni Levantesi  che hanno per argomento le tematiche presenti nella Mostra.

 

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